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DOMODOSSOLA – 29-05-2018- La finale del Mundial '82, la prima volta a San Siro. Sono questi i due “momenti del cuore” dei due campioni del calcio italiano Giuseppe Baresi, ex giocatore e vice-allenatore dell'Inter e Giuseppe Bergomi, ex capitano dell'Inter e commentatore tecnico di Sky Sport, presenti stamani a Domo al convegno “Cuore e Sport” organizzato dall'Istituto Superiore Marconi Galletti Einaudi dove sono intervenuti, introdotti dal preside Carmelo Arcoraci, il dott. Andrea Audo, Direttore del reparto di Cardiochirurgia dell'Asl di Alessandria, il dott. Alessandro Lupi, Direttore di Cardiologia al San Biagio di Domodossola e Carlo Tavecchio, ex presidente della Figc: “La partita che mi ha fatto battere di più il cuore – così Bergomi alla domanda del giornalista Andrea Calderoni- è scontato dire che è stata la finale del campionato del mondo del 1982. Ringrazio ancora i miei compagni, grandi uomini che mi hanno permesso di vincere questa partita. Oggi leggevo le parole di Mancini (neo allenatore della Nazionale al debutto ieri sera contro l'Arabia Saudita ndr) l'emozione che ha provato quando ha sentito l'inno. La nazionale ci compatta, la maglia azzurra ha un peso incredibile, auguro a tutti i calciatori poter provare questa sensazione di indossare la maglia azzurra. Ho avuto la fortuna di giocare quattro mondiali, è stata una partita fantastica. Anche la telecronaca più importante è stata bella, quella della vittoria di Berlino, ma non c'è paragone, è stata magica per Caressa più che per me, anche se è stato il mio miglior traguardo da telecronista”. Beppe Baresi ha raccontato le sue emozioni sul campo e da allenatore: “E' vero quello che ha detto Bergomi- quello che ti da il campo è diverso, la mia emozione più grossa è stata a San Siro, venivo da un paese di campagna, e pensare di entrare a San Siro, quando l'allenatore mi ha detto il giorno prima che domani giocavo, ed avevo 18 anni, entrare in campo per la prima volta, dove tu sei protagonista, non si può paragonare con nulla. Ci sono i momenti di attesa, di ansia in quarant'anni di sport, di adrenalina, di momenti di gioia e dolore, ed è vero, ci sono stati momenti in cui il cuore è stato sotto stress”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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