BRIGA- 03-05-2018- Si è appena tolto
l'ennesima soddisfazione calcistica ma ancora non ha voglia di abbandonare quel mondo, quello calcistico, che frequente da 43 anni. Pier Giuseppe Ottone, dal 1975 dirigente del Briga e dal marzo 1989 presidente della squadra della sua città, si gode la salvezza raggiunta sabato e apre il libro dei ricordi di una carriera dirigenziale vissuta sempre in prima linea e a testa alta. "Nel 1975 sono entrato nel Briga, che era stato fondato 5 anni prima, come dirigente. Ho fatto anche il guardalinee poi nell'80 ho assunto l'incarico di segretario e quando è mancato Roberto Bellosta, nel marzo dell'89, gli allora dirigenti mi hanno chiesto di fare il presidente". Anni nei quali il Briga militava ancora in Seconda categoria e che da lì ha iniziato la scalata che ha portato la squadra a disputare campionati di Prima categoria con 9 apparizioni (inclusa quella di quest'anno) in Promozione. "Per una città come la nostra- confessa Ottone- la Promozione forse è un lusso. Siamo un paese di 3.000 abitanti e qualcuno potrebbe pensare che la Prima categoria possa essere la nostra dimensione ma io in Promozione ci sto bene". "Chiaro- continua Ottone- che anche a me piacerebbe andare in Eccellenza ma preferisco poter onorare tutti i gli impegni e stare in questo campionato". Tante gioie, tante soddisfazioni e qualche pagina brutta che riafforano in un rapido flash back: "E' normale, quando fa sport, che ci siano pagine belle e pagine meno belle. Mi sono tolto tante soddisfazioni e ho ingoiato tanti rospi ma la soddisfazione più grande è vedere ragazzi che sono cresciuti da noi nelle giovanili che quando mi incontrano mi salutano. Probabilmente qualcosa di buono ho lasciato in loro". Ci sono, poi, le gioie ottenute sul campo: "Il momento più bello, me anche quello più brutto, si fondono insieme. La salvezza del 2014, ottenuta ai play-out contro la Castellettese, resterà un ricordo indelebile peccato che poi venne cancellata da un regolamento folle che ci costrinse a disputare altre gare di spareggio e retrocedemmo in Prima categoria". "Un altro bel momento- continua il presidentissimo del Briga- è stata la salvezza dello scorso anno con quel gol al 94 minuto contro il Cossato. Ero uno dei pochi a credere che quella squadra si sarebbe salvata, e ci siamo salvati". Ottone, però, è già proiettato nel futuro: "Vogliamo far crescere il settore giovanile e ricreare quello che riuscimmo a fare all'inizio degli anni 2000 quando disputammo la Promozione con una decina di ragazzi provenienti dal nostro vivaio". Paolo Ottina era il condottiero di quella "banda" che nella stagione 2000-2001 arrivò al sesto posto e che regalò momenti di bel calcio. "Vogliamo valorizzare i nostri ragazzi- continua Ottone- e già quest'anno abbiamo un'età media molto bassa". Il discorso, inevitabilmente, vira sulla stagione attuale, quella che si chiuderà tra due domeniche: "Qualche punto lo abbiamo buttato via. Sono convinto che con una maggior attenzione, ci saremmo giocati l'accesso ai play-off con Castellettese, Omegna e Fulgor Valdengo". Un obiettivo che il Briga inseguirà l'anno prossimo quando sarà ancora ai nastri di partenza del campionato di Promozione con il suo Presidente a guidare la strada. Un presidente che, però, non dimentica chi gli è stato veramente vicino in tutti questi anni: "Devo ringraziare mia moglie e i miei figli. In particolare Barbara (la moglie, n.d.r.) che ha sempre assecondato la mia passione dandomi anche una grossa mano a livello pratico". 24 Sport Vco e Novara non puo' far altro che complimentarsi con uno dei dirigenti più longevi nel panorama del calcio dilettantistico locale, il solo Raffaele Ranchini del Baveno vanta più anni di militanza, che a breve dovrebbe essere anche premiato dalla F.I.G.C.