VERBANIA- 27-02-2018- "Ciao papà, io vado al campo per la partita. Ci vediamo dopo". "Ok figliolo ti raggiungo tra poco". Potrebbe essere una normale conversazione della domenica mattina quando tanti ragazzini escono di casa, saltano sul loro motorino (o aspettano qualche altro compagno di squadra che li passi a prendere) e si recano sul campo di gioco per la partita. Il papà potrebbe aggiungere mille altre raccomandazioni al figlio, ma nel caso di cui vogliamo parlare, ci piace immaginare che il padre abbia aggiunto "Mi raccomando, oggi non protestare con l'arbitro altrimenti oltre ad ammonirti non ti farà uscire con gli amici oggi pomeriggio". Questo potrebbe avere aggiunto Max Sabatini, arbitro di calcio e di pallavolo a livello federale, che domenica scorsa ha arbitrato la partita che vedeva protagonista il figlio Gabriele. Lo scambio di battute è, lo diciamo per evitare fin d'ora qualsiasi male interpretazione, frutto di fantasia mentre tutto il resto è reale. Il signor Sabatini di Verbania, arbitro di calcio per passione dopo un passato da calciatore di talento la cui carriera è stata troncata sul più bello per via di un brutto infortunio, domenica scorsa è stato designato per arbitrare la partita di calcio del campionato Regionale degli Allievi che vedeva il Baveno opposto alla Juventus Domo. Nelle file del Baveno gioca il figlio di Max, Gabriele, e i due si sono ritrovati sullo stesso campo, e prima negli spogliatoi per l'appello, e hanno vissuto una domenica particolare. Non era la prima volta che capitava, infatti il padre ha già arbitrato altre volte partite con il figlio in campo, e domenica scorsa la scena si è ripetuta. Per la cronaca la partita è terminata 2-2 e ci piace pensare che episodi simili, padri che arbitrano i propri figli, possano diventare la normalità. Il tutto per un calcio più umano, meno ossessionato dal risultato e dove la presunta malafede degli arbitri sia accantonata per sempre.