DOMODOSSOLA- 02-10-2017- Il bilancio è impietoso e a dirlo sono i numeri che, per quanto possano sembrare freddi, difficilmente mentono. Il Vco sarà rappresentato in minima parte alla fase regionale dei campionati giovanili di calcio a testimonianza di un movimento, quello calcistico nella nostra Provincia, in crisi. Su 196 squadre che si sono qualificate ai regionali, si presume la massima espressione del Piemonte, nelle quattro categorie solo 9 sono quelle del Vco. Il Baveno sarà rappresentato da 4 squadre (allievi, allievi fascia b, giovanissimi e giovanissimi fascia b), la Juventus Domo ne manda 3 (allievi, allievi fascia b e giovanissimi) mentre una a testa il Masera e il San Francesco che qualificano entrambe i giovanissimi fascia b, vale a dire l'annata dei 2004. Una debacle forse annunciata, vista la nuova formula voluta dal presidente del Comitato regionale Piemonte Valle d'Aosta Christian Mossino, ma comunque una debacle sulla quale riflettere. Baveno e Juventus Domo, che negli anni passati hanno investito sui giovani, raccolgono i frutti di quanto seminato e possono guardare con moderato ottimismo al futuro. Due società, sia il Baveno che la Juventus Domo, che hanno investito in strutture e tecnici, pianificando un lavoro che ora sta dando i suoi frutti. A completare il buon risultato di queste due società, andrebbe aggiunta anche la qualificazione alla fase regionale delle due squadre della Juniores, che sabato scorso hanno iniziato il loro cammino in campionato. Ma dietro queste due realtà, pare esserci il vuoto. San Francesco e Masera, con l'annata dei 2004, sembrano essere delle mosche bianche in un panorama che offre un discreto numero di ragazzi iscritti alle varie scuole calcio ma che, poi, si disperdono tra le decine e decine di società che promettono (spesso purtroppo è così) di trasformare i ragazzi in campioni e sembrano essere interessate solo alle quote che i genitori pagano per iscrivere i ragazzi. Nove squadre su 196: un misero 4,59% che si confronterà con il meglio del calcio in Piemonte a livello giovanile e che cercherà di tenere alta la bandiera di una Provincia che paga l'assenza di strutture adeguate, un numero ridotto di tecnici qualificati, una quasi completa assenza di programmazione e una improvvisazione che quest'anno appare evidente dopo la fase di qualificazione. Una fase, quella appena conclusa, nella quale le nostre squadre hanno già avuto modo di confrontarsi con le altre realtà della Regione, uscendone con le ossa rotte nella maggior parte dei casi. Urge una riflessione per cercare di salvare il salvabile...