DOMODOSSOLA- 02-05-2017- Juventus Domo e Borgaro si giocheranno
allo spareggio il passaggio in Serie D con il Baveno che è stato, suo malgrado, testimone diretto dell'aggancio in vetta da parte dei torinesi nei confronti della formazione di Lucio Brando. Sono stati 90 minuti, anzi 95, caldissimi quelli disputati al "Walter Righi" di Borgaro con Giuseppe Cane, l'allenatore in seconda del Baveno, che li rivive così: "Noi abbiamo fatto la nostra partita e ci siamo ritrovati in vantaggio per 3-1. Fino a quel momento tutto è trascorso in maniera normale. Loro mi sembravano sulle gambe e noi abbiamo addirittura sfiorato il quarto gol prima con Cherchi e poi con Cabrini". La musica cambia quando il Borgaro riduce le distanze anche se il momento cruciale della sfida è un altro, come spiega ancora Beppe Cane: "Il rigore da cui scaturisce il loro secondo gol è discutibile ma quando lo speaker dello stadio ha annunciato che la Juventus Domo stava perdendo contro il Cerano, loro si sono riversati in massa nella nostra tre quarti". E' un racconto quasi surreale: "La palla continuava ad arrivare nella nostra area e hanno trovato il pareggio. Il pubblico credeva nel miracolo ma a quel punto qualche aiutino dall'esterno è arrivato". "L'arbitro ha indicato quattro minuti di recupero e al secondo minuto oltre il novantesimo ha fischiato un altro rigore al Borgaro. Romani lo ha respinto, deviando in angolo anche la successiva ribattuta. Ci sono stati tre angoli consecutivi con il direttore di gara che non voleva saperne di fischiare la fine". Il finale è ormai noto, il Borgaro a tempo ampiamente scaduto segna il quarto gol, e Beppe Cane chiude in questo modo il racconto di quei minuti: "Sembrava che la partita non dovesse mai finire. Loro tutti all'attacco e noi arroccati in difesa. Abbiamo tenuto bene il campo ma alla fine loro il quarto gol lo hanno trovato. Peccato che la partita fosse finita da un po'. Spiace per la Juventus Domo ma spiace anche per i nostri ragazzi che sul campo hanno dato tutto quello che potevano e meritavano di uscire dal campo con un risultato diverso da quello maturato".
Donatello Zonca